Due stabilimenti, la sede storica di Bienate di Magnago (MI) e la nuova unità produttiva di Busto Arsizio (VA). Due attività legate, ma distinte: la produzione di anime destinate all’avvolgimento di film per imballaggi flessibili, e - dal 2006 - la vendita di compound. Il numero 2 ricorre nella storia di Laborplast, azienda che quest’anno festeggerà al Plast 2018 i suoi primi sessant’anni di attività.
UNA STORIA LUNGA 60 ANNI
Bisogna infatti risalire all’Agosto 1958 quando i fratelli Eugenio, Pierino, Paolo e Giovanni fondano la “Fratelli Pariani”, piccola azienda situata a Sacconago di Busto Arsizio (VA) attiva nell’estrusione di tubi e raccordi in PVC per l’edilizia. Nei primi anni ’70 l’azienda intuisce l’importanza del recupero di questa materia plastica e inizia la sua rigenerazione con un piccolo estrusore monovite dedicato.
Gli affari danno i risultati sperati e i quattro fratelli decidono di investire in una nuova unità produttiva a Bienate di Magnago (MI) dando vita, nel 1973, a Laborplast. Alla fine di questo decennio entrano in azienda anche i figli dei quattro fratelli, garantendo così la continuità generazionale. A partire dagli anni ’80 la produzione si diversifica nelle anime, tubi destinati all’avvolgimento di film per imballaggi flessibili, agricoltura, fardellaggio industriale, tessuti e non tessuti geotessili, reti di ogni genere, e, più in generale, a tutto ciò che necessita di essere avvolto intorno ad un’anima.
Nel corso degli anni le linee di produzione aumentano e vengono costantemente aggiornate, passando da estrusori monovite ai più performanti bivite, mentre si fa sempre più strada l’utilizzo di PVC riciclato pre e post consumo, sia nelle anime che nel compound. Si arriva così al 2006, quando l’azienda decide di investire in un impianto di granulazione all’avanguardia con elevata capacità produttiva, tale da permettere all’azienda di offrire al mercato anche del compound, in precedenza utilizzato esclusivamente per la produzione interna di anime. Il successo è immediato, tanto da portare a successivi incrementi dei volumi.
La strada imboccata sembra quella giusta e neanche la crisi economica spaventa la famiglia Pariani, che nella primavera 2010 - in piena recessione - costruisce un nuovo stabilimento in un’area di oltre 10.000 m2 a Busto Arsizio (VA), che dal 2013 diventa la principale unità produttiva della società.
AFFARI IN CRESCITA
Giunta alla terza generazione, l’anno scorso la società ha prodotto e venduto 8.400 tonnellate di anime e circa 4.500 tonnellate di compound di PVC rigenerato; contando anche il trattamento del macinato che arriva in azienda come materia prima seconda, il volume trasformato nell'anno è pari a oltre 21mila tonnellate.
Per far fronte alla domanda, Laborplast opera su tre turni, 24 ore su 24, sette giorni su sette, senza sosta. In tre anni il giro d’affari è passato dai 4,9 milioni di euro del 2014 ai 9,3 milioni dello scorso anno, per due terzi realizzato con la vendita di anime, e il restante con il compound. Sul totale, il mercato italiano vale circa il 70%, anche se i piani di sviluppo prevedono un incremento della quota destinata all’export. Un trend che si conferma anche quest’anno, con l’obiettivo di oltrepassare la soglia degli 11 milioni di euro di fatturato.
Laborplast barre piene PVCIl parco macchine comprende 5 linee di estrusione per anime, tre impianti ad elevata capacità produttiva per l’estrusione di granuli di PVC rigenerato e, dal mese di dicembre 2017, anche una linea dedicata all’estrusione di barre piene (a sezione tonda, quadrata e rettangolare), semilavorati destinati alla lavorazione con macchine utensili per la realizzazione di componenti destinati prevalentemente all’industria chimica.
Con la crescita delle attività gli spazi incominciano però ad andare stretti, tanto che è già stato acquisito un lotto adiacente allo stabilimento di Busto Arsizio dove prossimamente sorgerà un nuovo capannone destinato all’espansione delle attività di compounding.
UN CONVEGNO AL PLAST
In occasione della manifestazione milanese, il 31 maggio 2018 alle ore 10 nella Sala Gamma, Laborplast, in collaborazione con PVC Forum Italia, Recovinyl e RDLab137 organizza il seminario “Think Green: sostenibilità, sicurezza e qualità ambientale del PVC”, con l’intento di sottolineare il contributo di questo polimero nell’economia circolare. Si parlerà di applicazioni, di caratteristiche fisico-meccaniche, di impatti ambientali e comportamento al fuoco per finire con i progetti europei legati alla raccolta e riciclo dei manufatti in PVC.
Laborplast granuli PVCAprendo l’incontro, Laborplast farà il punto sulla storia di questo polimero, che da sessant’anni s’intreccia con quella dell’azienda. La parola passerà poi alla società milanese RDLab137 attiva nella formazione ed analisi di laboratorio, che toccherà gli aspetti legati alla composizione di un manufatto vinilico (resina e additivi), compoundazione, tecniche di analisi e caratterizzazione, per finire con la stabilizzazione e degradazione del materiale e dei manufatti in PVC.
PVC Forum Italia, associazione della filiera italiana del PVC, introdurrà il tema della sostenibilità ambientale e della compatibilità di questa plastica nell’ambito dell’economia circolare, evidenziando i principali impieghi, tecnologie di riciclo e impatti ambientali calcolati con diverse metodologie (LCA , EPD, WFP, CEN/TC 350), per concludere con le applicazioni in edilizia e il comportamento al fuoco.
Il Consorzio Recovinyl illustrerà invece le attività di raccolta e riciclo di PVC condotte nell’ambito degli impegni volontari Vinyl 2010 e Vinylplus, presentando alcune iniziative realizzate e altre in fase di sviluppo, tra cui il sistema di certificazione Eucertplast, il “Product catalogue” e il premio Inovyn Awards.
Fonte: Polimerica (www.polimerica.it)
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